La Direttiva Case Green, su cui l’Europa ha recentemente trovato un primo accordo, pone paletti stringenti rispetto all’abbattimento delle emissioni di Co2 e la riduzione dell’impatto ambientale. La riqualificazione degli edifici per migliorare la classificazione energetica delle nostre abitazione è uno dei cardini su cui si dovrà agire nei prossimi anni. Nel frattempo, ci sono interventi che, nell’immediato, possono contribuire a migliorare la classe energetica di casa senza ristrutturare.
Classificazione energetica e case green: la Direttiva europea
La direzione verso l’obiettivo emissioni zero entro il 2050 in Europa pare stabilita, anche se non ancora definitivamente imboccata. Il 7 dicembre scorso l’Unione Europea, il Consiglio e la Commissione hanno approvato l’accordo che chiude un periodo di trattative, iniziato il 6 giugno 2023, intorno alla discussa Energy Performance of Buildings Directive. La Direttiva Case Green era, infatti, nata con l’obiettivo di promuovere in tutti gli Stati membri un nuovo modello economico e sociale più sostenibile con «un pacchetto di misure concrete – le parole sono della Commissaria europea all’Energia, Kadri Simson – per migliorare la vita dei nostri cittadini, abbassare le bollette energetiche e dare una spinta all’economia».
Il punto chiave della Direttiva è migliorare l’efficienza energetica del parco immobiliare europeo, ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili e raggiungere, entro il 2050, la neutralità climatica. Per questo, nella sua formulazione originaria, stabiliva gli obiettivi per la ristrutturazione di edifici residenziali con l’obbligo di migliorare la classificazione energetica e raggiungere le classi E e D rispettivamente entro il 2030 e il 2033. In Italia, per dare un’idea, gli edifici con una classe inferiore alla D sono circa il 74% del totale dati ENEA (https://siape.enea.it/caratteristiche-immobili):
- il 34% è in classe G,
- il 23,8% in classe F,
- il 15,9% in classe E.
Questi obiettivi sono stati ora superati in favore di un approccio più flessibile, in cui ogni Stato membro dovrà definire una propria roadmap, e che, secondo l’ultima versione dell’accordo, stabilisce il 2040 come termine entro il quale eliminare le caldaie a gas, rimuove l’obbligo di fotovoltaico sui tetti (che rimane solo per le nuove costruzioni), fissa l’obbligo di ridurre i consumi energetici degli edifici del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035.
Classificazione energetica: che cos’è e come funziona
In Italia, la classificazione energetica è regolata dal Decreto Legislativo 192/2005, che ha a sua volta recepito la direttiva europea 2009/125/CE.
La norma definisce prestazione energetica, efficienza energetica ovvero rendimento di un edificio »la quantità annua di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, compresi la climatizzazione invernale ed estiva, la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, la ventilazione e l’illuminazione» (Gazzetta Ufficiale, DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n. 192).
Gli edifici si classificano secondo specifici criteri che devono tenere conto di:
- isolamento termico degli edifici (pareti, finestre, tetto),
- consumi energetici per la climatizzazione delle abitazioni,
- produzione di acqua calda per usi igienici sanitari,
- ventilazione e illuminazione.
Una volta individuata, la classe energetica dell’edificio è riportata sull’Attestato di Prestazione Energetica (APE), certificazione rilasciata esclusivamente da tecnici abilitati.
Secondo la classificazione energetica delle abitazioni, se la classe G è la peggiore, corrispondente a edifici piuttosto datati e a livelli di efficienza energetica molto bassi, va da sé che la miglior classe energetica casa sia la A, a sua volta suddivisa in quattro sottoclassi: A1, A2, A3, A4. Le abitazioni di classe A hanno un impatto energetico pari a zero, sono dotate di un elevato isolamento termico e ricorrono a fonti di energia rinnovabile, con un consumo energetico di 30 Kwh al mq annuo.
Come aumentare la classe energetica di un immobile senza ristrutturazione?
Il futuro è green e le parole d’ordine sono efficienza energetica, sostenibilità, riduzione delle emissioni di Co2 e riqualificazione energetica degli edifici. Anche se la roadmap è stata rivista, l’impianto della Direttiva europea si fonda anche sull’impellente necessità di migliorare le classi energetiche delle nostre abitazioni, per ridurre sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse a nostra disposizione. Alcuni interventi, eseguibili nel breve termine nei nostri appartamenti, possono agevolare il salto della categoria energetica senza dover ricorrere necessariamente alla ristrutturazione dell’immobile, prospettiva che può spaventare per via dei costi.
La sostituzione degli infissi è uno degli interventi di riqualificazione energetica più rapidi e semplici da eseguire. Infissi poco efficienti causano una dispersione termica pari al 20%, con conseguente spreco di risorse energetiche, un maggiore impatto ambientale, un aggravio di costi per la climatizzazione degli ambienti.
Al contrario, infissi moderni e tecnologicamente avanzati, come quelli Finstral, puntano su tre elementi essenziali per garantire prestazioni elevate:
- materiali di qualità, come il PVC, di cui è costituito il nucleo interno, altamente isolante e resistente.
- doppi o tripli vetri basso-emissivi, capaci di mantenere un ottimo isolamento e di non ostacolano la luce naturale.
- posa in opera eseguita a regola d’arte per garantire la corretta installazione degli infissi e la sua perfetta efficienza.
Installando, per esempio, infissi con vetro basso emissivo, si può stimare un risparmio di circa 27 KWH al metro quadro.
La sostituzione degli infissi può incidere sull’efficienza energetica dell’abitazione e può rappresentare un primo e più immediato intervento anche senza ristrutturazione. Tuttavia, è importante affidarsi a consulenti specializzati che siano in grado di comprendere le specifiche esigenze, valutare il contesto, guidare alla scelta dei materiali più giusti e fornire un servizio di posa in opera qualificata.